Liturgia di Pasqua

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    Sorelle e fratelli, vi do il benvenuto a questo incontro di meditazione e devozione.

    Inno di apertura

    Accensione del Calice
    Min: Iniziamo la nostra celebrazione con uno degli elementi che più caratterizza la nostra Comunione. Come sapete, è tradizione unitariana e universalista che a turno ogni Chiesa del mondo trasmetta a tutte le altre un pensiero su cui meditare all’accensione del Calice, che è simbolo del nostro accogliere e partecipare al Mistero della vita, coltivando quella scintilla di Infinito che ci spinge ad elevarci spiritualmente.

    “Accendiamo questo calice per motivarci a fare qualcosa, non importa quanto sia piccola o semplice. Accendiamo questo Calice per la gioia e la salute che abbiamo nella nostra vita, per la speranza nel futuro, e in gratitudine per coloro che sono stati presenti a questo raduno... Accendiamo questo calice per coloro che cercano una casa nuova. Accendiamo questo calice per tutti gli esseri viventi che abitano in questa terra, per quelli che verranno e per quelli che se ne sono andati. Accendiamo questo calice per tutti gli esseri esistenti in questo universo che cercano significato nella comunità e nella libertà. Accendiamo questo Calice per un presente senza strutture e rapporti ingiusti. Accendiamo questo calice per le famiglie separate, per gli amici lontani. Accendiamo questo calice per illuminare i loro sentieri verso la riunione. Per onorare le tradizioni virtuose dei nostri antenati recenti e remoti, per estendere i confini della comunità oltre i nostri confini fisici, mentali e spirituali, e per lasciare in eredità la pace, la giustizia e un impegno per le future generazioni della Madre Terra. Accendiamo questo calice perché tutto il mondo lo veda.”
    (I partecipanti unitariani/universalisti all’incontro di lingua spagnola/latino-americani in Colombia: Pablo Correa Pinto (Colombia), Gilbert Gutierez (New Mexico), Carlos Herrera (Colombia & New Mexico), Mirla Leal (Cuba), Raul Martinez-Quiroz (Cile), and Julio Noboa (Costa Rica))

    ACCENSIONE DEL CALICE
    Affermazione dei Principi
    Min: “La saggezza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in numero di sette” (Proverbi 9:1)
    Veniamo da strade diverse, liberi cercatori del sacro, senza dogmi e senza costrizioni, ma uniti da 7 Principi che danno forma alla nostra fede comune e che si radicano poi nel percorso del singolo e nella specificità della sua fede:

    PREGHIERA DEI SETTE PRINCIPI
    Ascolta: prova a sentire la voce di chi pensa di non avere valore e fa che ti chiami ad un impegno per “il valore e la dignità propria di ogni persona”.
    Ascolta: prova a sentire la voce di chi si sente escluso e fa che ti chiami ad un impegno per “la giustizia, l'equità e la compassione nei rapporti umani”.
    Ascolta: prova a sentire la voce della tua e dell’altrui debolezza e fa che ti chiami ad un impegno per “l’accettazione reciproca e l'incoraggiamento alla crescita spirituale”.
    Ascolta: prova a sentire la voce di una nuova verità nascosta nel Mistero e fa che ti chiami ad un impegno per “la libera e responsabile ricerca della verità e del significato della vita”.
    Ascolta: prova a sentire la voce delle opinioni inascoltate, di chi non ha voce in capitolo, e fa che ti chiami ad un impegno per “il diritto della coscienza e l'utilizzo del processo democratico”.
    Ascolta: prova a sentire la voce di chi non ha pace o riposo e fa che ti chiami ad un impegno per “l’obiettivo di una comunità globale con pace, libertà, e giustizia per tutti”.
    Ascolta: prova a sentire la voce di chi si sente separato dagli altri e dalla Terra e fa che ti chiami ad un impegno per “il rispetto per la rete interdipendente di tutta l'esistenza della quale facciamo parte.”

    Meditazione silenziosa e Comunione dei fiori
    Min: “Vieni Vuoto e svuotaci da ogni dogma che divide, da ogni dottrina che discrimina” ci dice una preghiera universalista del confratello Ian, a noi molto cara. “Dio è Spirito e coloro che lo pregano devono pregarlo in Spirito e Verità.” ci rammenta il catechismo cristiano unitariano. Ascoltiamo, dunque, la voce dello Spirito e preghiamo in silenzio, nel profondo dei nostri cuori, per divenire, in questo silenzio, capaci di accogliere nuovi spunti di verità e di vita.
    Meditazione silenziosa: Tutti pregano in silenzio per circa un minuto.

    LITURGIA DELLA PAROLA
    LETTURE
    Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
    Vangelo Gv 20,1-9

    Il silenzio eterno di questi spazi infiniti mi rasserena.
    Siamo esseri finiti aperti all'infinito, esseri effimeri aperti all'eternità; esseri relativi aperti all'assoluto.
    Noi siamo già nel Regno; l'Eternità è ora.
    (André Comte Sponville)

    Che i macigni delle tenebre che ci tengono ancorati al buio si spostino: è tempo di lasciar entrare nuova Luce, di dare acqua ai germogli di una nuova Vita.
    (Anonimo)
    SERMONE
    Inno mediano

    Rinnovo dell’impegno comune
    Lett: “Siamo tra noi uniti nel comune proposito di servire l’Infinito Spirito di Vita, slancio alla trascendenza presente in ogni persona, che, sia Esso la manifestazione di Dio nel mondo e nell’animo umano o sia Esso lo spirito umano che trascende se stesso aprendosi alla vastità della vita, ci chiama al rinnovamento interiore ed al fattivo agire per un mondo più giusto ed unito nell’amore e nella speranza.”
    Ministro: Per questo ci apriamo al mistero, che ci bagna di umiltà e ci chiama ad esplorarlo.
    Per questo ci apriamo all’unità della vita, rinnovando i nostri legami con la vita tutta e le vite tutte.
    Per questo ci apriamo all’altro e all’esperienza della diversità che allarga i nostri orizzonti spirituali.
    Per questo ci apriamo ad un orizzonte inclusivo del valore di ogni vita come realtà da realizzare.
    Per questo ci apriamo alla vita come dono, cui rispondere con gratitudine e responsabilità, qualunque sia, ci sia o no, un Donatore.
    Perché lo slancio alla trascendenza è in tutto ciò che è oltre ciò che siamo eppure ci racconta quello che il nostro cuore vorrebbe e dovrebbe essere.
    Tutti: Amen
    COMUNIONE DEI PENSIERI
    La nostra tradizione riconosce ad ogni essere umano la capacità di vivere esperienze ed elaborare pensieri che possono arricchire la nostra riflessione comune. In questo momento specifico, che definiamo “Comunione dei Pensieri”, chiunque lo desideri può condividere un pensiero con tutti i presenti e farci dono di quello che lo Spirito ispira nel suo cuore. [Chi vuole, condivide un pensiero con i presenti]

    LITURGIA DELLA TESTIMONIANZA
    La Comunione dei Pensieri, che abbiamo appena concluso, celebra l’accoglienza della diversità nella nostra congregazione. Questa accoglienza non si ferma alla voce dei singoli, ma si spinge a dare testimonianza di diverse ispirazioni religiose, con eguale dignità nella nostra comunione. Per questo sentiremo ora esprimere il senso di gratitudine e connessione con le voci di tre diverse culture spirituali, quella universalista umanista, quella dell’universismo orientale e quella cristiana.
    Spesso ho sentito di dover lodare il mio mondo per quello che i miei occhi hanno visto in tutti questi anni e per quello che il mio cuore ha amato. E spesso ho cercato di iniziare a scrivere due righe: "Cara Terra," dico, e poi mi fermo per cercare una parola in più. Ma subito mi confonde lo stupore e la meraviglia mi trascina lontano. Così non sono mai riuscito a dire più di questo: "Cara Terra".
    (Max Adolph Kapp, pastore americano universalista, poi universalista unitariano, 1904 –1979)
    “Il Cielo è mio padre e la Terra è mia madre, e perfino una minuscola creatura quale io sono trova intimità presso di loro. Pertanto io considero come mio corpo ciò che colma l'universo e considero come mia natura ciò che muove l'universo. Tutte le persone sono miei fratelli e sorelle e ogni cosa è mia compagna." (Zhang Zai)
    “Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra, dacci oggi il nostro pane spirituale e non abbandonarci nella tentazione, ma liberaci dal male” (Gesù di Nazareth)

    Come disse David Ferenc “Gesù ci ha insegnato che l’amore è la pienezza della legge. L'amore è la vera libertà che non sopporta la schiavitù della paura. L’amore è lo spirito creativo del mondo ed il più alto tesoro dell’umanità”. Lo ricordiamo nel giorno di Pasqua celebrando la Sacra Cena,
    Nel pane condiviso e nel calice del vino preso nelle nostre mani vi sono il senso della gratitudine e la risposta dell'impegno che è per noi unitariani tutti, cristiani e non, la cifra dell'autentico sentire religioso. E con questa visione che invitiamo chiunque voglia a prendere parte alla nostra Cena. Per chi di noi è cristiano questo gesto assume ovviamente un senso più profondo e completo, rinnovando il ricordo del sacrificio con cui il Maestro Gesù fece della propria gratitudine e del proprio impegno un esempio di coerenza all'amore per Dio e per gli altri.

    Min: Quando fu sera e si mise a tavola con i dodici discepoli, mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver pronunciato la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo che è dato per voi».
    Poi Gesù prese il calice del vino, lo porse ai discepoli e disse: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Fate questo in memoria di me».
    Chi desidera accostarsi alla Santa Cena si dispone intorno all'altare

    SALUTO FINALE
    “Uniti con tutta la Vita, uniti con tutte le vite”
     
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